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"Chiaroscuro": quando la danza diventa emozione, sogno e denuncia

20/07/2025 18:46

Ufficio cultura del Comune di Piano di Sorrento

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"Chiaroscuro": quando la danza diventa emozione, sogno e denuncia

C’è stato un momento, sabato sera, in cui Villa Fondi sembrava non appartenere più al mondo reale. Tra le antiche colonne e sotto il cielo di luglio,

C’è stato un momento, sabato sera, in cui Villa Fondi sembrava non appartenere più al mondo reale. Tra le antiche colonne e sotto il cielo di luglio, lo spazio si è trasformato in un palcoscenico sospeso, dove la danza ha dialogato con la musica, l'arte e la coscienza. È in questo scenario che è andato in scena lo spettacolo "Chiaroscuro", prodotto dal Marilyn City Ballet di Marilina Iacono, membro dell'International Dance Council, con il patrocinio del Comune di Piano di Sorrento.

Un titolo, “Chiaroscuro”, che è già manifesto poetico. Luci e ombre, movimento e stasi, bellezza e dolore. Ed è proprio su questo dualismo che ha preso corpo la serata, aperta da una coreografia intensa e toccante: “Ombre su Gaza”, tributo visivo e corporeo alla tragedia umanitaria che affligge il popolo palestinese. Sulle note struggenti del violino di Gianluca Russo, le danzatrici hanno danzato avvolte da veli traslucidi, come anime in cerca di pace. La scena si è caricata di un lirismo potente, sottolineato da luci fredde e movimenti sospesi, capaci di parlare più di mille parole.

Subito dopo, lo spettacolo è entrato nel vivo con le composizioni coreografiche della Iacono: una narrazione per quadri dove ogni brano esplorava un’emozione, un passaggio della vita, un conflitto interiore. Il corpo dei danzatori – impeccabili, ispirati, vibranti – ha dato vita a forme e immagini che restano impresse nella retina come pitture dinamiche. Straordinarie, in particolare, le esibizioni delle giovanissime ballerine, precise e dolcissime, testimoni di una scuola che cresce con passione e rigore.

Tra i momenti più intensi, la performance del ballerino Raffaele Siciliano, che ha danzato un assolo potente di fronte a una tela raffigurante un piede di ballerina: arte che si guarda allo specchio, arte che interroga se stessa. Dirompente e coinvolgente, invece, l’intervento di Antonio Esposito, che ha portato sul palco energia e ritmo, mentre l’artista urbano Alessandro Ioviero ha lasciato il segno con la sua presenza scenica e la sua capacità di fondere gesto e street art in un'unica espressione.

La regia lucida e poetica di Marilina Iacono ha orchestrato ogni dettaglio: dai costumi che mutavano la luce come ali di farfalla, alle scelte musicali capaci di accompagnare senza invadere, fino all’intelligenza compositiva di una danza che è sempre narrazione, mai semplice esibizione.

“Chiaroscuro” è stato molto più di uno spettacolo: è stato un atto di bellezza e di resistenza, un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a lasciarsi toccare, smuovere, trasformare. Perché l’arte, quando è vera, è sempre anche un modo per stare nel mondo. E per cambiarlo.

(Foto di Annalisa Luisa Gargiulo)

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