Un affascinante viaggio nella Trieste letteraria di inizio Novecento è stato il protagonista del seminario tenuto da Elio Angrilli, venerdì 21 marzo alle ore 18 presso il Centro Polifunzionale Comunale. L'appuntamento, dal titolo "Vita e letteratura a Trieste nel primo Novecento", ha attirato numerosi appassionati e studiosi, riuniti per approfondire un periodo cruciale della storia culturale italiana, raccontato con la passione e la precisione che caratterizzano gli interventi di Angrilli.
La conferenza ha toccato i momenti salienti della vita letteraria e culturale della Trieste di allora, città crocevia di culture diverse e terreno fertile per scrittori come Italo Svevo, Umberto Saba e Scipio Slataper. Angrilli ha delineato con chiarezza le dinamiche sociali ed economiche che hanno reso Trieste un luogo unico, capace di produrre una letteratura complessa e introspettiva.
Tra gli aspetti più suggestivi emersi durante il seminario, il racconto della particolare condizione di marginalità e allo stesso tempo centralità della città giuliana, da sempre sospesa tra identità italiana e mitteleuropea.
Al termine dell'incontro, Angrilli ha risposto con generosità alle numerose domande del pubblico, dimostrando ancora una volta che, a oltre un secolo di distanza, la letteratura triestina rimane un terreno fertile di riflessione e confronto culturale. (fotografie di Paola Gargiulo)



