Con un’ampia partecipazione di pubblico e un forte interesse culturale, ha preso il via la tredicesima edizione della rassegna "Tracce" a Piano di Sorrento. L’evento inaugurale, tenutosi nella serata di ieri, ha visto protagonista Antonino De Angelis, studioso di cinema e paesaggio, che ha condotto un approfondito viaggio tra storia, architettura e rappresentazione cinematografica della Penisola Sorrentina.
La conferenza ha reso omaggio alla figura di Roberto Pane, illustre docente di Storia dell’Architettura e autore di importanti studi sul territorio sorrentino. Attraverso la proiezione di un prezioso filmato del 1955 e il riferimento al suo celebre volume "Sorrento e la Costa", De Angelis ha evidenziato come le trasformazioni urbanistiche e paesaggistiche abbiano progressivamente modificato l’identità della regione. L’intervento ha sottolineato l’impegno di Pane nella salvaguardia del territorio, sia attraverso la ricerca accademica, sia con il suo contributo alla pianificazione urbanistica, come nel piano regolatore di Sorrento del 1958 e nel piano paesistico della Costiera Sorrentina e Amalfitana degli anni ‘70.
Un altro tema centrale della serata è stato il ruolo del cinema come strumento di documentazione storica. De Angelis ha illustrato come numerosi documentari e pellicole abbiano immortalato la Penisola Sorrentina nel corso dei decenni, registrando le trasformazioni del paesaggio e della società. Tra gli esempi citati, il documentario dell’Istituto Luce e il film "La Penisola del Sole" offrono una testimonianza visiva della costruzione della linea ferroviaria Castellammare-Sorrento, momento di grande impatto per il territorio. Il cinema, oltre a documentare, è stato anche capace di esaltare il valore narrativo del paesaggio: registi di fama internazionale hanno saputo trasformare la bellezza naturale della Penisola Sorrentina in un elemento essenziale delle loro opere.
Nel corso della conferenza, De Angelis ha approfondito il legame tra cinema e paesaggio, con particolare riferimento a capolavori girati in luoghi iconici della Costiera. Ha posto l’attenzione sul film "Il Miracolo", girato a Furore, in cui il paesaggio non è un semplice sfondo, ma diventa parte integrante della narrazione, amplificando le emozioni del pubblico. La pellicola, interpretata da Anna Magnani con la partecipazione di un giovane Federico Fellini, rappresenta un esempio emblematico di come il territorio possa diventare elemento drammaturgico. Il relatore ha inoltre menzionato il lavoro del regista russo Andrej Tarkovskij, che esplorò l’Italia meridionale in cerca di location per il suo "Nostalghia", e di Pier Paolo Pasolini, che trasformò un agrumeto sorrentino in un suggestivo scenario medievale per "Il Decameron".
L’intervento si è concluso con una riflessione sulla potenza evocativa del cinema e sulla responsabilità culturale legata alla conservazione del paesaggio. De Angelis ha evidenziato come l’immagine cinematografica possa incidere profondamente sulla percezione collettiva di un luogo, influenzandone l’identità e la memoria storica. In questo senso, il cinema diventa non solo un’arte, ma anche uno strumento di sensibilizzazione e tutela del patrimonio territoriale.
L’inaugurazione della rassegna "Tracce" ha offerto così un’occasione di approfondimento su tematiche di grande rilevanza culturale, stimolando un dibattito sulla memoria storica e sulla necessità di preservare l’autenticità del paesaggio sorrentino. La manifestazione proseguirà nelle prossime settimane con una serie di incontri dedicati alla storia, all’arte e alla filosofia, confermandosi un appuntamento irrinunciabile per il panorama culturale della Penisola Sorrentina.
(Foto di Sara Ciocio)


